Caduti in Russia
Descrizione
Il progetto “Caduti in Russia” è stato sviluppato come un “tema” all’interno della piattaforma ArchiUI in dotazione alla Sezione ANA di Biella. Si tratta, a questo livello di elaborazione, di un progetto (molto) pilota in fase di valutazione preliminare.
L’intervento è partito da un elenco fornito dall’U.N.I.R.R. di 194 nominativi inerente ai caduti/dispersi di origine o di residenza biellese, ognuno dei quali aveva, nella maggior parte dei casi, esplicitate le informazioni riguardanti data e luogo di nascita, reparto di appartenenza, grado, data e luogo di morte o sepoltura.
Procedendo con la realizzazione di una scheda personale per ogni caduto (corredata, ove possibile, di iconografia reperita, per esempio, nei cimiteri e su monumenti), si è poi deciso di compilarne altre dedicate ai singoli reggimenti e divisioni attingendo le notizie e l’iconografia da siti Internet collegando i riferimenti tramite web-link.
Allo stesso modo si è fatto per i luoghi, sia quelli di nascita, sia quelli di morte, georeferenziandoli con una certa approssimazione su quello che ottant’anni fa era il Fronte Orientale. Con il crollo del blocco sovietico, i cambiamenti di regime e dei confini, o più semplicemente il trascorrere degli anni, hanno fatto sì che certi luoghi venissero dimenticati o che cambiassero nome rendendone difficile l’individuazione esatta (come nel caso estremo di Luchki o Lučki, di fatto al momento non localizzato).
A tutto questo si vanno ad aggiungere quelle voci di cui non si hanno dati sufficienti per determinare una storia istituzionale. L’esempio è quello di quei reparti riportati nell’ordine di battaglia dello C.S.I.R e dell’A.R.M.I.R, ma senza ulteriori specificazioni, oppure la voce “Località non nota” che è stata posizionata arbitrariamente nell’area dove le truppe italiane erano schierate sul fronte del Don.
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