Lettera di Vito Lanza del 16 luglio 1915

Tipologia Documento
Data cronica
16 luglio 1915
Lettera di Vito Lanza del 16 luglio 1915
Lettera di Vito Lanza del 16 luglio 1915

Tipologia

lettera

Contenuto

TRASCRIZIONE DA RIVEDERE:


16 luglio 1915

Cara moglie

Vengho con questa mia a dirti che prendo locasione di questo mio amico che à la fortuna di venire a casa di mandarti questa roba e questi denari, appena che li ricevi mi scrivi se ce tutto deve essere, il … il porta ritratto batti polvere il coltello la corona e i quadri così se io ò ancora la fortuna di poter venire acasa troverò tutto. Siccome ti avevo scritto in una mia lettera che il Corado Neggia mi doveva 15 lire ora mi li ha dato a me e così io ti mando a casa a te che ne avrai bisogno cara moglie.

Ora cara moglie ti voglio dirti propprio il vero che questa mia non deve passare dalla censura.

La nostra vita è troppo dura le cose che si passa e si vede dal giorno 24 maggio a ora ni ho visti di quelle che non dovrebbero esistere in questo mondo ma pure bisogna soportare anche questi.

Ora noi dal giorno 7 di questo mese abbiamo il servizio tutte le sere sotto il fuoco dei fucili dei austriaci portare i viveri e... picchetti per fare i reticolati sul monte Nero che è alto 2mila 200 e 45 metri e bisogna vedere come è brutto per andare su e poi mi sparano adosso pensa che vita che è per noi oltre di questo piove sempre la tormenta sulla montagna siamo bagnati e pure bisogna andare su lo stesso e non so fino quando ni avremo di questo, tutti quanti senti solo che desidero di morire che fare questa vita io soporto questa vita perché ò la speranza di ottenere la licenza come tu mi dissi, a se fosse vero che potessi ritornare nelle tue bracce ma pur troppo non lavrò questa fortuna, io penso sempre tanto, ò paura di morire in queste terre di più vederti che non son sicuro da un'ora al'altra, ma se almeno il destino mi iutasse di poter ritornare a casa anche bene ferito mi farebbe nienti, ma ò propprio paura di più vederti. Quello che più mi raccomando di ricordarti sempre di mè che io non ti dimenticherò mai fino lultima minuta di mia vita tanto te come la bambina di stare di buon umore almeno te cara moglie come ti dico sempre che non venghi ammalata che da un male ci ni venga un altro.

Rilascio questa mia col cuore pieno e ti metto questi fiori che vengono da questa maledetta montagna.

Ti saluto tanto e ti spiegherà meglio questo mio amico che è Rigola.

Tanti baci a te e la bambina.

Ciau

Stai allegra