Lettera di Guido Pella, Fiorito Gilardino, Ernesto Milani e Luigi Rosso (del 4° Alpini Batt. Val d'Orco 239a Comp.) relativa alla morte di Vito Lanza

Tipologia Documento
Data cronica
4 agosto 1915
Lettera di Guido Pella, Fiorito Gilardino, Ernesto Milani e Luigi Rosso relativa alla morte di Vito Lanza
Lettera di Guido Pella, Fiorito Gilardino, Ernesto Milani e Luigi Rosso relativa alla morte di Vito Lanza

Tipologia

lettera

Contenuto

TRASCRIZIONE DA RIVEDERE:

 

Dal fronte 4-8-1915

Stimatissima Signora

E colla tristezza in cuore, colle lacrime agli occhi, che noi ci accingiamo ad inviarle questa breve lettera per descriverle ciò che il destino crudele a voluto togliere a lei il suo carissimo marito, alla piccola Elda il suo buon papa, ed a noi il nostro amatissimo ed indimenticabile amico.

All'alba del giorno 21 mentre nessuno di noi pensava a cio che poche ore dopo doveva succedere, partimmo dal luogo dove eravamo accampati per ignota destinazione ma purtroppo la realtà non tarda a presentarsi ai nostri occhi, e costeggiando il basso fianco destro del Monte nero si avviammo al piede del cosidetto Monte Rosso dove ci giungemmo verso le 5. La giornata

pareva bella, già il sole (cosa rara in questi luoghi annunciava la sua comparsa, quando una scarica di fucileria nemica ci avverte che i nostri compagni di avanguardia sono stati scoperti; e nel medesimo tempo viene l'ordine di dare l'assalto al rapido e pericoloso monte sopradetto.

La battaglia incomincia, molti nostri compagni cadono subito, altri restano a metà del triste pendio, e purtroppo qualche nostro paesano era caduto pur esso, chi più e chi meno gravemente ferito. Benchè bersagliati dal fuoco nemico che dalle sue formidabili trincee acceleratamente sparava, una parte di noi arrivò incolume alla posizione degli austriaci; con un furioso a scacciarli dalle loro trincee; mentre la vittoria non doveva essere lontana ma finalmente qualche drappello sparpagliato cercava con tutti gli sforzi possibili, per fermarci della nostra irresistibile avanzata, una palla maledetta colpiva al capo il suo amatissimo marito.

Lo vedemmo vacillare e cadere; in uno sbalzo accorremmo verso nostro sfortunato compagno, cercando amorevolmente di soccorrerlo, ma purtroppo nulla vi era da fare, già spirava. Lo adagiammo alla meglio possibile e rivolgendo ad esso un mesto sguardo ci slanciammo furiosamente all'assalto onde vendicarlo.

Il nemico fu sconfitto, e dovette rifugiarsi ad un'altra trincea a poca distanza, la posizione era nostra, e benché in pochi superstiti continuammo a tenere spalla ai furiosi contrattacchi finche ci giunse verso sera i tanto aspettati rinforzi. Passando in mezzo ai molti nostri compagni caduti, ci dirigemmo verso il nostro amato Vito e pensando che a lei sarebbe stato caro avere un ricordo le togliemmo ciò che aveva in tasca, e questo appena avremo l'occasione le sara subito inviato.

Si rassegni signora al triste destino che a voluto colpirla si giovane di una disgrazia irreparabile, ma almeno il marito suo ha avuto la fortuna (al contrario di molti altri) di non soffrire.

Non solamente noi del paese lo compiangiamo ma tutta la compagnia ne parla con vero rincrescimento e dovendo distribuire delle medaglie al valor militare i soldati portarono la proposta che ne venisse onorata la sua memoria, e ciò le sia di conforto.

Si faccia coraggio per resistere a questa prova crudele e rivolgere tutta la sua affezione di madre verso la sua cara Elda verrà il giorno che colla coscienza di aver adempiuto il desiderio del suo povero marito potra ricordarsi di esso senza troppo soffrirne.

Inviandole le più sentite condoglianze da parte della compagnia e da parte nostra le auguriamo di farsi coraggio.

 

Guido Pella, Gilardino Fiorito, Milani Ernesto, Rosso Luigi

4 Alpini 239a

Battaglione Val d'Orco.