Numerazione provvisoria
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Prefisso
- OggettiSede
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N. provvisorio
- 27
Numerazione definitiva
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Prefisso
- Ufficio Presidente
Indicazioni sul soggetto
- Ritratto di Padre Giovanni Brevi con sullo sfondo colonne di uomini e salmerie in ritirata nella steppa russa innevata. In alto la scritta"PADRE BREVI: DALLA STEPPA AL PARADISO DI CANTORE". In basso a sinistra la firma "Acc8" e, sul retro, la dicitura: "Donato dall'alpino LUIGI ACCOTTO - MONGRANDO".
Segnature
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Note
- Schedatore: Piero Landoni
Note
- Dipinto ad acquarello e china di dimensioni 29x39 cm. Padre Giovanni Brevi nasce a Bagnatica il 24 gennaio 1908 e, da giovanissimo, si trasferisce al seguito della famiglia prima nel biellese e quindi nella bergamasca. Fin da giovane sente la vocazione missionaria e inizia gli studi nella Scuola Apostolica del Sacro Cuore di Albino proseguendoli poi nel Seminario di Bologna. Nel 1934 viene ordinato sacerdote e, l'anno successivo, parte missionario per il Camerun francese dove lavora tra i lebbrosi. Nel giugno 1940, dopo l'entrata in guerra dell'Italia, viene internato dalle autorità francesi riuscendo a rientrare in Italia solo nel mese di novembre. Entra nell'Ordinariato militare e, come Tenente Cappellano, parte per l'Albania al seguito del Battaglione L'Aquila della 3^ Divisione Alpina Julia partecipando alle operazioni sul fronte greco. L'anno successivo viene trasferito al Battaglione Val Cismon. Nel maggio 1942 viene rimpatriato insieme a tutta la divisione che, dopo un breve periodo di addestramento, parte per il fronte russo al seguito dell'ARMIR. Il 12 gennaio 1943 viene fatto prigioniero dai russi nei pressi di Rossos-Valujki e internato. Per il fatto di essere ufficiale e sacerdote viene sottoposto al "trattamento speciale" per costringerlo ad abiurare la sua fede ma lui continua, indefesso, a prodigarsi per cercare di alleviare le sofferenze dei suoi compagni e a dare conforto ai moribondi. Per questo comportamento viene condannato a trent'anni di lavori forzati da trascorrere nei gulag sovietici. Il 5 agosto 1951 gli viene conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare a vivente ma viene liberato solo dopo la morte di Stalin e riesce a rientrare in Italia solo il 14 gennaio 1954. Dopo un breve periodo di riposo riprende il suo servizio di cappellano militare nella Guardia di Finanza dove si congeda nel 1976 con il grado di Maggiore. Si ritira nella casa di famiglia a Ronco Biellese dove muore il 31 gennaio 1998. (wikipedia.org)