Cartoline varie: Centenario truppe Alpine

Tipologia Fotografia
Data topica Cassano d'Adda
Data cronica
10/05/1972
[VUOTO]

Numerazione provvisoria

N. provvisorio
24

Indicazioni sul soggetto

FRONTE Sulla cartolina, in primo piano, la figura di un alpino con alle spalle il profilo di una montagna da cui sembrano emergere le figure del Generale Giuseppe Domenico Perrucchetti, considerato il papà degli alpini, di Cesare Battisti, patriota irridentista, e di un terzo alpino. Sulla sinistra una fascia tricolore con le date " 1872 - 1972 " e, in basso, la stampigliatura " CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLE TRUPPE ALPINE ". VERSO Sulla sinistra, a fianco al logo dell' A.N.A., la stampigliatura " Associazione Nazionale Alpini - Centenario delle TRUPPE ALPINE 1872 - 1972 " e l'annullo " 20062 CASSANO D'ADDA (MI) - CENTENARIO DELLE TRUPPE ALPINE - 1872 1972 ". In basso la stampigliatura " CASSANO D'ADDA, 11 Maggio - 2 Giugno 1972 ".

Descrizione fisica

Cartolina a colori di dimensioni 15x10,5 cm.

Note

Giuseppe Domenico Perrucchetti (Cassano d'Adda, 13 luglio 1839 – Cuorgnè, 5 ottobre 1916) è stato un generale e senatore italiano. È considerato il padre degli Alpini. Nel marzo del 1872 scrisse un articolo sulla Rivista militare italiana intitolato "Considerazioni su la difesa di alcuni valichi alpini e proposta di un ordinamento militare territoriale della zona alpina", che fu il primo passo per la formazione del corpo degli Alpini, di cui curiosamente egli non fece mai parte. Fu sua quindi l'intuizione prima della necessità di un corpo che fosse esclusivamente posto a difesa delle Alpi; si divide la gloria di essere il padre degli Alpini con il generale Cesare Ricotti-Magnani, che grazie a un astuto stratagemma politico riuscì a inserire in un più ampio progetto di riforma militare anche l'istituzione delle prime quindici compagnie alpine. Inoltre Perrucchetti nel suo saggio notava come le uniche persone adatte a far parte di questo tipo di corpo fossero proprio gli abitanti della montagna, dotati del necessario spirito di sopravvivenza e della forza e robustezza necessarie per affrontare le veglie, i rigidi inverni, le lunghe marce della montagna, poiché già avvezzi a una vita non facile che era una lotta continua con e contro la natura.