Forte Bramafam
Tipologia Fotografia
Data topica
Bardonecchia
Data cronica
- Novembre 1916
Numerazione definitiva
- Prefisso
- Gustavo Gaia
- Numero definitivo
- 8
Indicazioni sul soggetto
- Immagine del forte durante la stagione invernale. Sul costone si distingue il profilo della struttura militare.
Descrizione fisica
- Fotografia in bianco e nero di dimensioni 6x4 cm.
Note
- Il forte Bramafam è una fortificazione che si trova in Val di Susa; eretto sul costone omonimo (1447 m.s.l.m.) al margine sud-orientale della conca di Bardonecchia, per estensione ed armamento può essere considerata la più grande opera fortificata di fine Ottocento delle Alpi Cozie. La fortificazione, costruita tra il 1874 e il 1889, doveva difendere la linea ferroviaria Torino-Modane e il traforo ferroviario del Frejus, inaugurati in quegli anni. Il forte controllava il paese di Bardonecchia e le valli della Rho e del Frèjus e teneva sotto tiro l'imbocco italiano del traforo ferroviario da possibili attacchi francesi. In origine il forte aveva in dotazione 4 cannoni da 9 ARC Ret, disposti in barbetta, puntati contro l'imbocco del traforo ferroviario. Fra il 1883 e il 1889 assunse l'aspetto di un vero e proprio forte dotato di diversi tipi di artiglieria. Il Bramafam adottò le prime installazioni corazzate impiegate dalle fortificazioni italiane. Disarmato parzialmente nel corso della prima guerra mondiale, il forte fu adibito a campo di prigionia per gli austriaci che lavoravano in zona alla manutenzione delle strade militari e della galleria del Fréjus. Negli anni Trenta l'opera venne integrata con la costruzione di due moderni centri di resistenza in caverna del Vallo Alpino del Littorio. Nonostante fosse superato per concezioni tecniche, fu costantemente presidiato e armato. Cessate le ostilità, in ottemperanza alle clausole del trattato di pace, l'opera venne dismessa dall'Esercito e abbandonata al proprio destino (art. 47 del trattato di pace). Il forte divenne poi un museo sede di mostre e di manifestazioni gestito dall'Associazione per gli Studi di Storia e Architettura militare di Torino (ASSAM).