Numerazione definitiva
-
Prefisso
- Gustavo Gaia
-
Numero definitivo
- 225
Indicazioni sul soggetto
- Quattro ufficiali ritratti vicino all'automezzo in dotazione al reparto, una Lancia 25/35 HP. Due siedoni al posto guida mentre gli altri due sono in piedi. Un meccanico sta controllando il vano motore dopo aver aperto il cofano. In secondo piano un caseggiato. Sul telone del veicolo è stampigliata la sigla "S. M. 28977".
Descrizione fisica
- Fotografia in bianco e nero di dimensioni 6x4 cm.
Note
- La Lancia Theta, anche nota come Lancia 25/35 HP o Lancia Tipo 61, è un'automobile prodotta dal 1913 al 1918 dalla casa automobilistica Lancia. La vettura era destinata ad una esistenza piuttosto longeva per l'epoca: essa infatti sopravviverà alla prima guerra mondiale rimanendo in produzione per circa 5 anni, sino al 1918. Primo prodotto Lancia di successo internazionale, potente e veloce, la Theta era destinata a passare alla storia come prima autovettura europea commercializzata con impianto elettrico completo offerto come dotazione di serie. L'impianto, di fabbricazione americana (Rushmore) funzionava con tensione di 6 volt e comprendeva tra l'altro il motorino di avviamento (con comando a pedale), un generatore, due fari da 50 candele, due luci supplementari, una luce posteriore e persino l'illuminazione del cruscotto ed un bottone per il clacson. Vincenzo Lancia era talmente convinto della bontà del nuovo impianto da optare per la eliminazione della manovella d'avviamento anteriore (comunque fornita nella dotazione degli attrezzi). Migliorata anche la frenatura: l'impianto frenante era sempre costituito dal consueto schema a due sistemi (la leva che agiva sulle ruote posteriori ed il pedale che agiva sulla trasmissione) ma l'efficacia era accresciuta grazie ad un brevetto Lancia in base al quale il cambio, modificato all'uopo, era munito di una catena per spingere il ferodo contro il tamburo con una pressione uniforme su tutta la superficie frenante. Il motore montato sulla Theta era il 4 cilindri di quasi 5 litri di cilindrata già adottato sull'autocarro 1Z nel 1912. Era affidabile e potente (erogava una settantina di cavalli) e, malgrado un peso del telaio assai rilevante, riusciva a spingere la vettura sino a raggiungere e talvolta superare i 120 km/h.