Inaugurazione del monumento al tenente Mario Cucco al Piazzo (Biella), 21 giugno 1953
Tipologia Fotografia
Data topica
Biella
Data cronica
- 21 giugno 1953
Indicazioni sul soggetto
-
La cronaca dell'evento da "il Biellese" del 23 giugno 1953 (articolo di Ernesto Tempia)
La rievocazione dell'eroismo del Ten. Mario Cucco
presente il Ministro Pella tra le Penne Nere
A venticinque anni dalla morte gloriosa, la fulgida figura di Mario Cucco, rivive e giganteggia. I cuori saldi e tenaci dei «veci», quelli ardimentosi dei «bocia», palpitanti di vita, in una cerimonia di commozione intensa, austera e solenne, hanno battuto all'unisono, nella giornata rievocativa del supremo sacrificio del Lupo del Pasubio. Penne Nere dai petti decorati dal simbolo del valore, oscuri scarponi dai volti rigati, dalle lotte sostentute e dalle sofferenze patite, si sono ritrovati domenica, per onorare un puro Figlio della terra Biellese, le cui spoglie mortali sono custodite con geloso amore nel sacro recinto oropense.
Sul lato della piazza, dedicata all'Eroe, a Biella Pizzo, da dove si ammira un panorama incantevole di monti - quegli stessi monti che Mario Cucco intensamente amò e in mezzo ai quali dorme il beatifico sonno dell'Eternità - sorge il monumento che il conterraneo prof. Giovanni Cantono modellò con tanto cuore ed altrettanta passione, omaggio doveroso e riconoscente a chi fu martire per l'Italia e per l'onore alpino e guida al Cielo. Il busto bronzeo è collocato su un basamento granitico della Balma, offerto con gesto largamente apprezzato dall'industriale Egidio Vella, da Sagliano Micca. Alla base del monumento una piccola aiuola. Ed è appunto attorno alle maschie e dolci sembianze dell'Eroe, il cui fiero volto è rivolto ad Oropa, che gli alpini si sono radunati per la celebrazione di un rito che ha voluto significare esaltazione del valore e commemorazione dei Caduti di tutte le guerre.
La presenza illustre e ambitissima di S. E. l'On. Prof. Giuseppe Pella, Ministro Segretario di Stato per il Bilancio e il Tesoro ha conferito, alla manifestazione, una importanza tutta particolare.
Il corteo
Fin dalle 9,30 autorità ed alpini si davano convegno al Circolo del Piazzo, da dove è partito un lungo corteo avente alla testa un plotone di vigili urbani in servizio d'onore, e la Banda Cittadina; indi una rappresentanza armata del IV Regg. Alpini, associazioni combattentistiche e d'arma, ed una selva di bandiere delle sottosezioni Biellesi dell'ANA con i rispettivi fiduciari.
Presenti anche i gagliardetti delle altre associazioni d'arma e patriottiche locali. Una teoria notevolissima di «scarponi» del Biellese, del Vercellese, del Canavesano ed anche del Torinese, chiudevano la sfilata che ha recato l'omaggio floreale della riconoscenza della Patria, a chi per la Patria cadde, ritratto e simbolo nel monumento che i Caduti onora.
Accolto dagli squilli regolamentari, tosto seguiti dall'inno nazionale, e dal presentat'arm della truppa, è giunto nella piazza, accompagnato dalle maggiori autorità provinciali e cittadine e dal presidente locale dell'ANA, Capit. Cav. Mario Balocco, il Ministro Pella che, dopo aver passato in rivista la 43.a Compagnia del Battaglione Aosta (alla quale apparteneva il Tenente Cucco), ossequiato ed accompagnato dal Maggiore Comandante il Battaglione, si è portato sul palco prospiciente l'inaugurando monumento.
L'inaugurazione
Appressatosi all'opera scultoria, il Rev. Don Pietro Bricarello, Tenente Cappellano Alpino, attuale Vicario Foraneo di Sandigliano, reduce di guerra, l'ha aspersa con l'acqua, benedicendola, pronunciando poi la formula liturgica di rito.
Quindi, su di un altarino da campo, Don Bricarello, servito da un capitano e da un soldato degli alpini in congedo, ha dato inizio alla celebrazione dell'incruento Sacrificio della Croce, fra la commossa attenzione ed il religioso raccoglimento degli alpini disposti in quadrato, e della folla, che via via andava ammassandosi. Le note dell'inno del Piave hanno accompagnato la officiatura, resa solenne per la sua austera semplicità.
Oltre a S.E. Pella notammo sul palco, il Questore di Vercelli Comm. Dott. Giovanni Scali, anche in rappresentanza di S.E. il Prefetto, impossibilitato ad intervenire, il Sindaco Commendatore Bruno Blotto-Baldo, il rappresentante personale di S.E. il Gen. Pialorsi, il Presidente del Tribunale Cav. Uff. Avv. Gabriele Cignetti, il Procuratore della Repubblica Commendatore Dott. Domenico Calvelli, gli Assessori Municipali Cav. Uff. Novellino Casalvolone, Rag. Cav. Francesco Caneparo, Capitano Antonio Perona, Augusto Chiorino e Avv. Commendatore Beppe Mongilardi parecchi consiglieri comunali, il Col. Gambaro, in rappresentanza del Presidente Nazionale dell'A.N.A., il Col. Avv. Garino, il Magg. Zanella, il Presidente locale dell'A.N.A. cav. Balocco, il Commissario di P.S. Comm. Dott. Giovanni Naccarato con il Vicecommissario Avv. Tronca, il Capitano dei Carabinieri Cav. Renato Candida, il Presidente della Federazione Nastro Azzurro di Vercelli rag. Basso, ed altre personalità. Fra i parenti dell'Eroe, deferentemente ossequiati, scorgemmo il fratello Avv. Cav. Cornelio Cucco e gentil consorte Nina Cucco Sesia, con i figli Anna e Ing. Dott. Mario Cucco.
La commemorazione
Al termine della funzione religiosa, Don Bricarello ha, in una calda, elevata orazione, commentato la religiosità della cerimonia che ci fa ricordare, ha soggiutno il Sacerdote, gli alti meriti militari, spirituali e morali, oltreché alpini, di Mario Cucco, che al ritorno dal fronte, dove rimase ferito, salì ad Oropa per prostrarsi ai piedi della Beata Vergine Nera attingendo, colà, la forza per completare la sua immolazione. Dopo ver osservato che il monumento dovrà ricordare nel tempo l'eroismo dell'Alpino generoso e valoroso, ha esortato «veci» e «bocia» presenti, a seguire l'esempio del commilitone che fece olocausto della vita per la purezza dell'ideale patrio. Egli ha poi assai opportunamente rievocato un episodio di guerra che accomuna nell'eroismo e nella gloria, la Medaglia d'Oro Ferdinando Urli, giovane chierico, e Mario Cucco, (che se la medaglia d'oro non gli venne concessa, ciò è da attribuirsi alla burocrazia già imperante a quei tempi), episodio tendente a mettere in luce le virtù cristiane e italiche costantemente praticate. Il «Lupo del Pasubio», infatti, scrisse che la Fede è il passaporto del martirio, la strada che conduce alla vittoria, all'eroismo, alla purezza.
Letta la preghiera per i Caduti, Don Bricarello ha lasciato la parola al Capitano Cav. Mario Balocco, anima della Sezione, artefice e promotore delle più belle e grandiose manifestazioni alpine, il quale ringraziò con calorose espressioni il Sindaco della nostra città e la Giunta per aver deciso di intitolare la piazza, sulla quale sorge la rievocazione scultorea, al Tenente pluridecorato e mutilato Mario Cucco.
Fra la più viva attenzione dei presenti, l'oratore ufficiale Col. Avv. Silvio Gabriolo, ardita Penna Nera, già Comandante di Mario Cucco, con felice sintesi, documentazioni stringenti, oratoria forbita, ha tratteggiato la luminosa figura di Chi, con francescana umiltà servì la Patria così, sì da essere collocato, Martire purissimo dell'onore alpino militare, fra le Anime Elette.
Al grande rancio degli scarponi consumato nei locali dell'Asilo del Piazzo, si sono rinsaldati quei legami di fratellanza e di solidarietà che sempre hanno animato le balde Penne Nere, tanto in pace quanto in guerra. Fra «veci» e «bocia» c'è affetto e cameratismo. Nei «veci» e nei «bocia» il ricordo dei Caduti è vico, sempre.
E. T.
Consistenza rilevata
- Quantità
- 23
- Tipologia
- fototipo/i
Riproduzioni e copyright
- Tutti i diritti sono riservati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, proprietaria delle immagini
Cromatismo
- b/n